Lo scopo è favorire il dialogo interculturale e la coesione sociale, nel segno di una prospettiva partecipativa e multisensoriale. I percorsi organizzati dai Servizi Educativi della Galleria Nazionale sono dedicati a persone con disabilità differenti e sono rivolti a specifici target, dai bambini agli adulti.
Il progetto Orizzonte Mediazione è ideato dai Servizi Educativi della Galleria Nazionale e realizzato in collaborazione con il Dipartimento Salute Mentale Asl Roma 2 – UOSD Interventi precoci in età evolutiva - Centro Diurno terapeutico per adolescenti “Navigando i confini”. Il progetto si avvale della collaborazione dei mediatori e delle mediatrici culturali provenienti dall’Accademia di Belle Arti di Roma, con cui dal 2018 la Galleria Nazionale ha avviato e sviluppato i progetti di mediazione culturale.
Attraverso una serie di incontri partecipati e dialogati, secondo il consueto approccio della mediazione culturale, i ragazzi della Asl impareranno ad osservare le opere d’arte del museo e ad interpretarle, riconoscendo le emozioni che le opere riescono a trasmettere, traducendole in un disegno, in un collage o in una composizione libera.
I partecipanti saranno affiancati dai mediatori culturali e, con il loro supporto, impareranno nel corso dell’anno le tecniche comunicative e relazionali che sono alla base della mediazione culturale: una comunicazione attiva e non passiva, che supera il modello tradizionale della visita guidata frontale.
Lo scopo del progetto consiste nel rafforzare l’autonomia dei ragazzi provenienti dal Dipartimento Salute Mentale Asl Roma 2, rendendoli consapevoli di essere parte attiva ed integrante del museo: un museo che, in una prospettiva ampia di inclusione e di integrazione, li coinvolge non solo nei suoi spazi, ma li rende anche protagonisti delle sue attività e della sua missione educativa.
Con la parola autoritratto si intende la rappresentazione di noi stessi, una rappresentazione però che non si limita soltanto all’immagine corporea e all’aspetto fisico, perché l’autoritratto può essere anche uno strumento di conoscenza e di profonda introspezione psicologica.
In questo progetto infatti il concetto di “autoritratto” è inteso in un senso ampio e trasversale: autoritratto non è soltanto la rappresentazione di sé, realizzata con precisione lucida e fotografica, ma è anche la capacità di riconoscere in ogni opera d’arte quella parte di noi stessi più nascosta, indecifrabile o imperscrutabile. Attraverso l’esercizio del disegno e la sperimentazione di diverse tecniche e materiali, i partecipanti impareranno a osservare le opere d’arte e a interpretarle, riconoscendo le emozioni che le opere trasmettono.
Le opere d’arte della Galleria Nazionale saranno quindi esplorate e conosciute attraverso questa doppia prospettiva, cognitiva ed emotiva. La domanda non è “cosa è l’opera?”, ma “cosa rappresenta per te l’opera?”, “quali emozioni ti suggerisce?”.
Con il supporto delle mediatrici culturali provenienti dall’Accademia di Belle Arti di Roma, i partecipanti potranno dialogare con le opere d’arte, acquisendo con il tempo una crescente consapevolezza, che può tradursi sia in una presa di distanza dall’artista e dalla sua creazione, sia in un processo di immedesimazione con l’opera stessa, che può diventare il nostro autoritratto.
In &Out. Dentro al museo, fuori dagli schemi, è un progetto ideato dai Servizi Educativi della Galleria Nazionale, in collaborazione con la Cooperativa Sociale, Onlus, “Mio fratello è figlio unico” ed è rivolto ai bambini, alle bambine, ai ragazzi e alle ragazze con autismo. Lo scopo è di proporre all’interno degli spazi museali un ambiente integrato e stimolante dove inserire bambini con autismo e bambini a “sviluppo tipico”, favorendo la massima integrazione.
Il progetto, che si basa sul modello "circle up", nasce con la finalità di creare connessioni, ovvero mettere in relazione tutto ciò che rappresenta il “dentro” con ciò che è “fuori”: fuori dal museo, fuori dalla norma, fuori dagli schemi, facendo leva sul circuito dell’accoglienza e dell’inclusione. La Galleria Nazionale, le opere, gli artisti, i bambini e i ragazzi con difficoltà cognitivo-relazionali e non, i caregivers, i genitori, il personale museale, gli espositori, i volontari, gli operatori, senza prevalenza dell’uno sull’altro, partecipano pienamente al contesto sociale, su una base di principi di parità, indipendenza, autonomia e soddisfazione culturale. L’obiettivo è di creare, nel tempo, un legame emotivo tra il museo, i suoi visitatori speciali e i loro accompagnatori.
Ogni partecipante (bambino o bambina, ragazzo o ragazza, in carico al centro) avrà la possibilità di invitare un compagno di classe, un amico, un vicino, un conoscente coetaneo, per condividere una meravigliosa esperienza all'interno della Galleria Nazionale D'Arte Moderna e Contemporanea.
Il programma delle attività tiene conto della specificità di ciascun partecipante e prevede un programma mensile di visite e di approfondimenti, di carattere ludico e creativo, a stretto contatto con le opere d’arte.
La Memoria del Bello è un progetto rivolto alle persone affette dalla malattia di Alzheimer e ai loro caregivers. Gli incontri, della durata di circa due ore, prevedono l’osservazione diretta e la lettura delle opere d’arte legate tra loro da un filo conduttore, in grado di facilitare nei pazienti la possibilità di stabilire collegamenti e associazioni con il proprio vissuto e la propria memoria. Le visite sono seguite dal personale medico-sanitario, dai familiari e dai loro accompagnatori. La Memoria del Bello è un progetto realizzato dalla Galleria Nazionale in collaborazione con l’Associazione Alzheimer Uniti Roma e la delegazione di Roma del Fai.
Metamorfosi è la trasformazione, il cambiamento, lo stadio evolutivo che in natura segna un passaggio dallo stato larvale ed embrionale a quello adulto.
Intesa come trasformazione e cambiamento, metamorfosi è anche quella che il museo compie in ogni individuo.
Non è una metamorfosi reale e concreta, nel senso che non è apparentemente visibile, ma è l’effetto che il museo produce ogni volta che invita il suo pubblico a fare l’ingresso nei suoi spazi. E’ l’invito ad abbandonare le proprie vesti e la propria “pelle” per indossare un abito nuovo, che il museo offre a tutti coloro che varcano la sua soglia.
Metamorfosi è anche il titolo pensato per il progetto ideato e realizzato in collaborazione con il carcere minorile di Casal del Marmo, finalizzato a costruire percorsi e visite museali riservati esclusivamente ai detenuti e alle detenute del carcere. Gli incontri hanno una cadenza mensile e si articolano in laboratori e visite alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, che hanno lo scopo di creare e intrattenere nuove relazioni con le opere, le persone e gli spazi del museo.
In questo gioco di connessioni e di contraddizioni, in cui Metamorfosi segna il passaggio dalla reclusione all’apertura, dall’isolamento alla condivisione, i partecipanti sono coinvolti nel tempo accelerato del museo e nel suo spazio indefinito e senza confini.
Nel concetto di Metamorfosi è implicito il cambiamento di prospettiva innescato dalla visione dell’arte, il recupero di un nuovo sguardo, la riappropriazione della propria identità.
I Servizi Educativi della Galleria Nazionale, in collaborazione con l’associazione Museum e con l'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, si pongono l’obiettivo di rendere accessibili gli spazi museali alle persone con disabilità visiva (ciechi e ipovedenti). Ogni mese viene proposto un calendario di incontri articolato in visite tattili, laboratori creativi e appuntamenti con artisti e professionisti museali. Le visite guidate prevedono l'esplorazione tattile di alcune opere della collezione selezionate in base al tema affrontato e arricchite dall'uso di tavole termoformate in grado di consentire una lettura più approfondita delle opere.
In biglietteria sono disponibili i testi descrittivi delle opere della collezione in alfabeto braille.
La Galleria Nazionale, in collaborazione con il Gruppo SILIS Onlus, organizza percorsi di visite guidate inclusive per tutti, rivolte ad adulti e a famiglie con bambini.
I partecipanti sono accompagnati da una guida storica dell'arte udente e da un'interprete che traduce in LIS (Lingua dei Segni Italiana), coinvolgendo i partecipanti in una visita alla scoperta delle opere più importanti e significative del museo.