Genius Loci. Nel teatro dell’arte è il titolo del volume edito da Contrasto e anche della prima mostra delle fotografie di Roberto Cotroneo.
«C’è un profondo rapporto, un rapporto nuovo, tra narrazione e fotografia. Colpa della narrazione, merito della fotografia».
Roberto Cotroneo
Per più di tre anni Cotroneo ha osservato e fotografato il pubblico negli spazi espositivi: nei loro movimenti, nelle posture, nelle espressioni, nella capacità di attraversare gli spazi, le soglie, i luoghi. Genius Loci è il risultato di questo lungo lavoro, fatto di testi e di immagini, del rapporto tra pubblico e arte, tra opere e immagini fotografiche raccolte nelle gallerie e nei musei di tutta Italia: i Musei Vaticani, la Galleria Borghese, il MAXXI, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea e il Museo del Vittoriano a Roma, ma anche gli Uffizi e Palazzo Strozzi a Firenze, il Museo Egizio a Torino, il MART di Rovereto, Punta della Dogana a Venezia e altri ancora.
Le sale di un museo d’arte prevedono un pubblico che guarda le opere, non un pubblico che osserva un pubblico. E la scena non è quella dell’opera, ma quella del pubblico che la attraversa.
L’obiettivo di Cotroneo cattura le persone dentro uno spazio espositivo, intenti a osservare un quadro di Edward Hopper o di Piero della Francesca, una fotografia di David Lachapelle o un’opera di Alberto Burri o di Mimmo Paladino. L’osservazione lo porta a inserire i soggetti dentro un’immagine ulteriore, che è l’immagine fotografica, capace di sommare le diverse arti con i corpi in movimento, i riflessi, le posture, la sensualità. Molti visitatori, se non quasi tutti, fotografano quello che vedono; altri si assentano, trovano distrazioni, guardano gli smartphone e attendono notizie dal loro mondo privato all’interno di spazi estranei.
«Molti – scrive l’autore – si adattano alle opere: scegliendole, esitando fermandosi più su una che su un’altra. Molti, ancora, e questo vale per i grandi musei popolari con capolavori celeberrimi e universali, si muovono in gruppo, in massa, come fossero migrazioni. Altri, come soffrissero di una intermittenza della comprensione, si stupiscono di fronte a installazioni che capiscono poco, o che trovano eccentriche, con quell’espressione dubbiosa di chi mai si metterebbe in casa una certa opera, e figurarsi poi in un museo. Ma il progetto di Genius Loci è un progetto che non può fare a meno di sconfinare, anche se con una leggera diffidenza e discrezione, nella cosiddetta sociologia dell’arte».
Il lavoro Genius Loci è stato possibile anche grazie alla legge n. 106 del 29 luglio 2014 del Ministro dei beni e della attività culturali e del turismo Dario Franceschini, che ha concesso ai visitatori di fotografare nei musei e nelle gallerie. Il libro contiene anche una fotografia scattata dal Ministro Franceschini alla Tate Gallery di Londra.
Roberto Cotroneo è un critico, uno scrittore, un saggista, un poeta e un fotografo italiano. È stato per quasi vent’anni critico letterario e capo delle pagine culturali del settimanale L’Espresso. Dal 2012 scrive per Sette, il supplemento settimanale del Corriere della Sera, dove tiene la rubrica Blowin in the Web. Ha pubblicato i romanzi: Presto con fuoco, Otranto, L’età perfetta, Per un attimo immenso ho dimenticato il mio nome, Questo amore, Il vento dell’odio, E nemmeno un rimpianto, Betty, tradotti in molti paesi del mondo. Ha scritto saggi sulla letteratura, sulla scrittura creativa, la musica e la fotografia. Tra i suoi titoli: All’indice, Se una mattina d’estate un bambino, Chiedimi chi erano i Beatles, Eco: due o tre cose che so di lui, Manuale di scrittura creativa, Il sogno di scrivere, Lo sguardo rovesciato. Ha pubblicato tre volumi di poesie - I demoni di Otranto, L’innocenza dell’errore, In quest’alba dove ricomincia il tempo - e una raccolta di racconti: Adagio infinito e altri racconti sospesi. Ha curato l’edizione delle Opere di Giorgio Bassani per la collana i Meridiani di Mondadori.