Con la mostra Gabriele Mayer. La misura dell'invenzione a cura di Lucia Masina con Gabriele Mayer, la Galleria Nazionale celebra il lavoro di un maestro dell’arte del costume, protagonista di una intensa e luminosa carriera.
Il mondo dello spettacolo è quello in cui Gabriele Mayer si muove da sempre con un eccezionale talento creativo. Come sarto è stato protagonista di un lungo periodo storico che cominica almeno nel 1960 collaborando a numerosissime produzioni cinematografiche, teatrali e televisive.
Ripercorrere il lavoro di Gabriele Mayer significa scoprire un mondo di maestranze di alta qualità, custodi di un sapere artigiano antico e prezioso, come quelle che hanno lavorato nella sartoria di cui è stato titolare e che hanno contribuito alla fortuna di una vasta serie di attori e registi. In questo panorama, Gabriele Mayer ha realizzato migliaia di costumi spaziando con grande perizia tra il teatro di prosa e di lirica, tra il cinema e la televisione, intrecciando collaborazioni con noti costumisti e stabilendo in molte occasioni relazioni durevoli con importanti committenze.
Notevole è il suo lavoro di sarto a fianco di costumisti quali Milena Canonero, Giulio Coltellacci, Elio Costanzi, Zaira De Vincentiis, Piero Gherardi, Giulia Mafai, Vera Marzot, Odette Nicoletti, Enrico Sabbatini, Pierluigi Samaritani, Francesco Zito e tanti altri, mentre come costumista ha collaborato con registi come Luca Ronconi e Walter Le Moli. Altrettanto pregevole è la sua collaborazione a tutti i più importanti spettacoli del Teatro Sistina.
Molto intensa anche la sua attività legata ai programmi televisivi di intrattenimento, dove Gabriele Mayer ha vestito con Corrado Colabucci, Gabriella Pera, Enrico Rufini o Luca Sabatelli, personaggi come Raffaella Carrà, Milva, Mina, Heather Parisi, Lorella Cuccarini, il trio Solenghi, Lopez, Marchesini. Oltre a questo, significativa e notissima è la sua collaborazione agli straordinari abiti di scena di Renato Zero.
In mostra 150 fotografie e oltre 250 bozzetti, una selezione di materiali che costuituiscono l’Archivio Mayer alla Galleria Nazionale e oggi interamente digitalizzato a seguito della donazione di Gabriele Mayer avvenuta nel 2020, curata da Lucia Masina. Un archivio di grande pregio nel suo essere composto da bozzetti realizzati dai più importanti costumisti dello spettacolo italiani e stranieri, conservati da Gabriele Mayer in una personale raccolta già avviata dal padre, sarto a sua volta. Appartengono a questa raccolta disegni che risalgono anche agli anni Trenta, rappresentativi di fondi straordinari (ben 35), in grandissima parte all’origine di costumi poi realizzati da Gabriele Mayer.
Un’esposizione di bozzetti legati al mondo dello spettacolo è un’occasione rara, considerando che questi materiali sono in gran parte dispersi o conservati da pochi collezionisti e in archivi spesso inaccessibili.
All’interno della mostra, riveste un ruolo importante la componente di fotografie che documentano sia l’amicizia con i protagonisti del mondo dello spettacolo sia i film e le produzioni teatrali e televisive realizzate.
Ad impreziosire la grande offerta di materiali grafici, la presenza di circa 70 costumi e abiti di scena prodotti negli anni da Mayer. Tutti i costumi provengono dalla collezione della sartoria theOne Costumes, prestati per l’occasione. Tra questi, gli iconici abiti del film Marie Antoinette di Sophia Coppola, i costumi per il Macbeth di Paolo Tommasi, i Centauri per l’omonimo spettacolo di Luca Ronconi, gli abiti dei famosi Caroselli Barilla che hanno visto Mina come interprete, o ancora diversi costumi di scena indossati da Renato Zero.
Sull’opera di Gabriele Mayer è di recente pubblicazione il libro Gabriele Mayer. Una vita di costumi di Lucia Masina per le edizioni De Luca.
Si ringrazia per il supporto alla realizzazione della mostra la sartoria theOne Costumes.