Ala C – Il progetto dell'ampliamento della Galleria Nazionale
Ala C – Il progetto dell'ampliamento della Galleria Nazionale
Ala C
«L’idea di restaurare un edificio come se fosse un rudere contemporaneo è un atto di recupero della memoria storica e culturale. Consente di preservare l’architettura originale dell’edificio e al tempo stesso di renderlo fruibile al pubblico. La presenza dei segni del tempo e delle trasformazioni sono una fonte di ispirazione per la creazione di nuove forme e nuovi linguaggi, che si mescolano e si fondono con ciò che è rimasto.
L’Ala C potrebbe essere definita come una dis-architettura, qualcosa che mostra una rottura, un collasso della logica architettonica più razionale. Immagine del non-finito e del non-terminabile, rappresentazione di una temporalità inversa in cui la caduta e la rovina precedono la costruzione; simbolo della precarietà e dell’impossibilità di portare a termine qualsiasi impresa al riparo dall’azione del tempo.
Il nome del nuovo museo, che nasce dalle sue stesse rovine, è Ala dove il riferimento alla metafora del volo è evidente: uccelli, aerei e navicelle spaziali.
In sintesi, Ala C riassume nella terza lettera dell’alfabeto la sua essenza e la sua vocazione: è il terzo corpo di fabbrica della Galleria Nazionale, è un cantiere permanente, una nave da crociera, vola metaforicamente come un aereo o una nave spaziale, porta il nome del suo primo progettista, l’ingegnere Luigi Cosenza».
Cristiana Collu Direttrice della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea
Ala C – Il progetto dell'ampliamento della Galleria Nazionale Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea Dal 18.05.2023 Foto di Adriano Mura
Breve storia dell’Ala C
1956
La Direzione della Galleria prospetta al Ministero della Pubblica Istruzione la necessità di un ampliamento del museo nel terreno retrostante, presentando, a tal fine, un primo progetto di massima.
1960
Invitato dalla Soprintendente, Walter Gropius effettua un sopralluogo nell’area al fine di redigere, in futuro, un progetto per l’edificio. Il lento procedere della pratica e l’assenza di un finanziamento impediranno però alla Soprintendenza di dare seguito all’incarico.
1965 – 1969
La Direzione della Galleria chiama a collaborare l’ingegnere Luigi Cosenza. Il Ministero dei Lavori Pubblici elabora un disegno di legge per il finanziamento dell’edificio che verrà approvato nel 1973.
1973 – 1974
Cosenza consegna le tavole del progetto esecutivo. Parallelamente vengono consegnate anche le tavole per la sistemazione esterna redatte dall’architetto paesaggista Pietro Porcinai. Dopo lunghe traversie, il Comune, proprietario dell’area, dona il terreno per l’ampliamento al Demanio dello Stato.
1975 – 1976
A causa della forte inflazione e delle varianti resesi necessarie, quando iniziano i lavori si tratta già di uno stralcio per la sola realizzazione della “manica lunga”, rendendo quindi già urgente un nuovo finanziamento per il completamento dell’intero edificio.
1978 – 1982
A seguito di un’ulteriore disponibilità finanziaria, prosegue la realizzazione della “manica lunga” e si avvia anche la costruzione della “testata” con l’auditorium. A metà del 1982 i lavori vengono interrotti nuovamente per esaurimento dei fondi.
1984
Muore Luigi Cosenza.
1985 – 1987
Nuovi finanziamenti permettono alla Soprintendenza di programmare la prosecuzione del cantiere disponendo anche di autonoma Direzione dei Lavori (fino ad allora esclusiva competenza del Genio Civile). Nel 1987 il Provveditorato OO.PP. consegna alla Galleria il fabbricato denominato “edificio Museo-Mostre” (la “manica lunga”).
1988
Avendo riscontrato “non pochi problemi”, la Soprintendenza effettua sul fabbricato lavori di ristrutturazione e adeguamento, oltreché di adattamento museale. A giugno l’edificio viene inaugurato con una mostra sull’opera di Luigi Cosenza (“Luigi Cosenza. L’ampliamento della Galleria Nazionale d’Arte Moderna ed altre architetture. 1929-1975”) e due mostre sulle opere di Achille Perilli e Gastone Novelli.
1989
La Soprintendenza, al fine di proseguire direttamente i lavori, richiede e ottiene la consegna dell’edificio Auditorium nonostante questo sia ancora ampiamente incompiuto.
1992 – 1994
La necessità di localizzare, nell’area dell’ampliamento, una nuova centrale termofrigorifera a servizio dell’intero complesso museale, porta la Soprintendenza a costruire importanti strutture al di sotto della “manica breve” in via di realizzazione. I lavori si interrompono nel 1994 per esaurimento dei fondi. La necessità della centrale verrà infine superata, allocando gli impianti in altra sede.
1995 – 1998
Dal 1995 nella “manica lunga” non vengono più ospitate mostre temporanee: questa accoglierà invece, provvisoriamente, le collezioni dell’Ottocento in via di riordinamento e il Gabinetto dei Disegni e delle Stampe. Parallelamente la Soprintendenza riprende i contatti con il Provveditorato al fine di redigere, congiuntamente ad esso, un progetto per il completamento dell’edificio.
1998
Vengono rubati dall’ampliamento due quadri di Van Gogh e uno di Cézanne (recuperati due mesi più tardi). A seguito di questo evento la “manica lunga” viene definitivamente chiusa perché inadatta alla sicurezza di opere e persone.
1999
Nell’ambito del programma di restauro e riorganizzazione del museo, in corso dal 1995, la Soprintendenza decide di bandire un concorso europeo per la progettazione dell’ampliamento.
2000 – 2002
Dichiarato vincitore del concorso lo studio svizzero Diener & Diener questi procede alla progettazione preliminare, definitiva ed esecutiva dell’edificio. Parallelamente vengono effettuati il rilievo e il restauro dei resti di epoca romana posti tra l’Ala Cosenza e il corpo Bazzani del 1933.
2004 – 2006
A seguito di un dibattito pubblico circa l’opportunità del mantenimento di parte dell’ampliamento esistente all’interno del nuovo edificio, si procede a una variante del progetto Diener: l’assenza di una parte del finanziamento, originariamente preventivata, impedirà però la prosecuzione del lavori.
2007 – 2009
La Soprintendenza inizia a valutare l’ipotesi di procedere al restauro dell’Ala Cosenza e redige, a tal fine, alcuni studi preliminari. Difficoltà amministrative e finanziarie le impediranno di realizzare un progetto.
2016 – 2023
and beyond
2016
A 60 anni dal primo progetto di massima;
a 51 anni dai primi schizzi di Luigi Cosenza, a 43 anni dal suo progetto esecutivo;
a 41 anni dall’inizio dei lavori;
a 28 anni dall’inaugurazione della “manica lunga” e a 18 anni dalla sua chiusura definitiva,
nel 2016 resta al museo un’opera incompiuta che ha avuto “carattere d’urgenza” per oltre mezzo secolo: un’opera che è stata gradualmente realizzata e al contempo abbandonata. Un progetto sottoposto a numerose varianti, che ha visto nel tempo ridimensionati i suoi spazi e al quale sono state aggiunte, negli anni ’90, strutture profondamente incongrue.
La nuova Direttrice Cristiana Collu, appena insediatasi, decide quindi di riprendere alla radice l’annosa e complessa questione dell’ampliamento: ottenuto dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo (MiBACT) un finanziamento per il recupero architettonico e funzionale delle strutture esistenti e degli spazi aperti dell’Ala Cosenza (nell’ambito del Fondo sviluppo e coesione 2014-2020: Piano stralcio «Cultura e Turismo»), la Direttrice avvia un programma integrato di interventi al fine di dotare definitivamente il museo di spazi considerati da sempre essenziali, nel rispetto e nella tutela dell’opera progettata dall’ingegnere Luigi Cosenza.
2018
Vengono affidati e iniziati i lavori per la messa in sicurezza del sito e la demolizione delle superfetazioni costruite al di fuori del progetto Cosenza durante gli anni ’90.
2019
Viene redatto il Progetto di fattibilità tecnica ed economica.
2020
La società di ingegneria Bonifica S.p.a. vince la gara per l’affidamento dei servizi di progettazione per l’adeguamento strutturale e impiantistico e l’allestimento dell’Ala Cosenza (II° Stralcio del Fondo Sviluppo e coesione 2014-2020).
2022
L’Ala Cosenza viene dichiarata di “interesse culturale” e vincolata ai sensi dell’art. 7 del D.Lgs 42/2004. La società di ingegneria Bonifica S.p.a. consegna il progetto definitivo.
2023
A seguito della gara a procedura aperta, gestita da Invitalia S.p.a. in qualità di centrale di committenza del MiC, all’impresa Fratelli Navarra S.r.l. viene dato l’affidamento congiunto della progettazione esecutiva e dell’esecuzione dei lavori. A maggio è iniziata la progettazione esecutiva, entro la fine dell’anno avranno inizio i lavori.
Space found. Lo spazio è stato trovato, bene! Non si tratta di una ricostruzione, né di una semplice modifica. Si tratta piuttosto di un update: un aggiornamento per guadagnare nuovi spazi.
Urgency. È un upgrade per poter iniziare subito. Ci occuperemo solo di ciò che è strettamente necessario. Solo delle cose essenziali.
Emergency. Dobbiamo imparare a usare gli spazi on the fly, velocemente e in modo istintivo.
L’Ala Cosenza è una sorta di “Arca di Noè” che salva e protegge progetti culturali diversi, importanti per costruire la nuova realtà che sorgerà dalle rovine del capitalismo. Questi progetti sono in moto e solo apparentemente disconnessi dal mondo esterno. Il museo non li possiede ma li indica, nell’attesa del momento giusto per liberarli, attivandoli e reimmettendoli nella sfera pubblica.