Giovedì 10 dicembre, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea espone il progetto dell’artista spagnolo Mateo Maté dal titolo Nazionalismo Domestico.
La mostra dispiega la sua dimensione narrativa volutamente all’interno di luoghi di passaggio e di collegamento all’interno del museo, solitamente marginali rispetto all’attività espositiva, dove oggetti d’uso quotidiano rimandano a una vita domestica apparentemente familiare, ma in realtà intrisa di inquietudini e di enigmi, proprio come il mondo esterno.
Nelle sue opere, l’artista esplora tensioni e forme di violenza tipiche della modernità ma adombrate all’interno di contesti considerati protetti, gli spazi che abitiamo: è qui che si intrecciano e si confondono il privato e il sociale, il politico e l’esistenziale, l’individuo e il collettivo.
Attraverso l’ironia e il coinvolgimento critico dello spettatore, le installazioni di Maté affrontano temi come la costruzione dell’identità, la crescente militarizzazione della sfera domestica, l’esperienza dello straniamento, il rapporto tra arte e vita, l’emergere della videosorveglianza come nuova narrazione della vita contemporanea, o l’interiorizzazione dei meccanismi di potere.
“Nel mio lavoro cerco di alimentare una tensione che, estrapolata e portata al parossismo, rappresenta il riflesso di quanto la violenza esterna sia vicina e intrinsecamente connessa all’essenza umana anche nelle azioni più quotidiane e familiari. Un tavolo da pranzo diventa un territorio da difendere. La tovaglia che dovrebbe ricoprirlo diventa la sua bandiera e sventola orgogliosa come su un qualsiasi altro Paese sovrano. In questa confusione “indotta”, scene di tutti i giorni si trasformano in atti eroici, gli atti più innocenti in azioni aggressive e rivelano la quotidianità del conflitto e della violenza. Con Nazionalismo Domestico cerco di sfuocare i confini dello spazio privato e di ironizzare sulle grandi verità, portando fuori scala le piccole battaglie. Ci troviamo a difendere un pezzo di terra sempre più piccolo, in un atto di assurdo egoismo senza scopo. Il teatro di guerra dentro casa, ogni giorno, proprio come all’esterno. Un microcosmo domestico che riflette il macrocosmo del mondo. Nazionalismo Domestico guarda all’ambiente domestico come se volesse esplorare un territorio nemico, con l’utilizzo di mappe, immagini e dati raccolti da ipotetici aerei spia. Le topografie che ne risultano possono essere intese come le fasi di studio e preparazione di un attacco militare. In questa serie di opere il piano viene messo in atto e l’attacco viene sferrato: la battaglia ha inizio. I paesaggi, le forme e gli elementi caratteristici del campo di battaglia si confondono con quelli della casa. Nel video “Nacionalismo doméstico” (2004), racconto la mia intenzione di sovrapporre i gesti e gli atteggiamenti tipici di una riunione familiare con quelli necessari a preparare una battaglia. Le immagini si susseguono contaminandosi a vicenda, fino al punto in cui diventano tutte parte di una stessa violenta tensione, e non riusciamo più a distinguere se stiamo assistendo a un pranzo o a un combattimento”.
Mateo Maté
In concomitanza con la mostra, una ulteriore installazione di Matè, Nazionalismo Domestico (2004), sarà esposta nel parco di Villa Borghese, a piazza di Siena, nell’ambito della manifestazione Back to Nature. Arte Contemporanea a Villa Borghese, progetto della Sovrintendenza Capitolina a cura di Costantino D’Orazio, con la collaborazione della Galleria Nazionale.
Mateo Maté (Madrid, 1964) ha avuto mostre personali al Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia di Madrid, al Museo Siqueiros del Messico DF, al Museo Patio Herreriano di Valladolid, Matadero, Biblioteca Nazionale di Madrid, Museo Lazaro Galdiano, Círculo de Bellas Artes, Sala Alcalá 31. Attualmente sta preparando un progetto per il Museo Weserburg di Brema per la prossima primavera 2021. Ha anche partecipato a mostre collettive al Jeu de Paume, Parigi, MoMA PS1 di New York, Fondazione Marcelino Botín, Museu Coleção Berardo a Lisbona, Centro de Arte 2 de Mayo a Madrid, Fondazione Joan Miró a Barcellona, MART a Trento, Fondazione Tàpies a Barcellona, Smithsonian Institution a Washington, Museo Thyssen-Bornemisza a Madrid, BOZAR a Bruxelles, Fondazione Joan Miró a Barcellona, Museo Herzliya a Tel Aviv, Museo Hirshhorn a Washington o il Museo d’Arte Contemporanea di Santiago del Cile, tra molti altri.