La mostra Luigi Bartolini incisorerende omaggio a uno degli artisti marchigiani più complessi e interessanti del Novecento italiano, a sessant’anni dalla sua scomparsa.
Fortemente voluta dalla figlia, Luciana Bartolini, che presiede l’Archivio Luigi Bartolini, la mostra è ospitata dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, dal 25 giugno al 1° settembre 2024, e segue le esposizioni a lui già dedicate recentemente a Macerata (Musei Civici di Palazzo Buonaccorsi) e Urbino (Palazzo Ducale).
“Ci vuole riflessione, meditazione lenta e partecipe, per capire un artista tanto solitario e tanto profondo, che, interpretandolo, non lascia il mondo come lo ha trovato - dichiara Vittorio Sgarbi - lo abbiamo rivisto nelle mostre che io ho voluto per lui, con l’amore della figlia Luciana, a Macerata, a Urbino, a Camerino, a Osimo. Le Marche gli hanno restituito quello che lui, nato a Cupramontana, ci ha dato, interpretandole nella loro profonda spiritualità. In quelle terre è il suo spirito. - prosegue - Ora, a Roma, la città dove ha lavorato e vissuto,si rivedono finalmente le sue incisioni nella sede più propizia, la Galleria nazionale d’arte moderna”.
Attraverso l’esposizione di circa 100 opere tra incisioni, (acqueforti, acquetinte, puntesecche) documenti inediti e fotografie, opere letterarie, la mostra celebra a Roma la ricorrenza della scomparsa dell’artista; una città a lui cara, dove frequentò l’Accademia di Belle Arti e l’Accademia di Spagna e, in seguito, scelse di lavorare e risiedere stabilmente, dopo aver ricevuto una cattedra presso il Regio Museo Artistico Industriale nel 1938.
Attraverso l'osservazione delle sue suggestive acqueforti, l’esposizione alla GNAM vuole far luce sul punto centrale della riflessione bartoliniana, ossia il processo generativo dell’arte, considerato l’unico momento in cui è possibile il rivelarsi di una verità altra e più profonda, di cui l’artista cercò sempre di farsi portavoce.
Da un’idea di Vittorio Sgarbi, la mostra è curata da Alessandro Tosi - professore associato di storia dell’arte moderna all’Università di Pisa - promossa dall’Archivio Luigi Bartolini, prodotta e organizzata da AMIA - Associazione Marchigiana Iniziative Artistiche, con il coordinamento scientifico di Stefano Tonti e Arianna Trifogli, con il sostegno della Fondazione Roma e il patrocinio della Fondazione Marche Cultura.