Tommaso Fontana – Mario Nigro. Unicità e rigore
26.05 – 25.06.2023
Un rapporto equilibrato tra individuale e universale, inconscio e cosciente, immutabile e mutevole, la convinzione che “il modo di vedere puramente plastico deve costruire una nuova società, come ha creato una nuova rappresentazione dell’arte”, sono all’origine della lunga meditazione del pensiero neoplastico di Mondrian, delle esperienze di Mario Nigro nell’ambito dello spazio totale e del tempo totale, della maturazione di Tommaso Fontana collezionista che, diviso tra Fontana e Capogrossi, Albers e Burri, Max Bill e Castellani, Magnelli e Hartung, Pistoletto e Paolini, alla fine sceglie Nigro per sottrarsi ad ogni equivoco di interpretazione e di valutazione dell’opera d’arte.
Una scelta difficile, solo che si pensi al lento e progressivo cammino di Nigro (Pistoia, 28 giugno 1917 – Livorno, 11 agosto 1992) dal naturalismo all’astrazione più spoglia, e alla qualità di questo percorso che, proprio nell’anno in cui Tommaso Fontana (Canosa di Puglia, 28 dicembre 1934 – S. Menaio Gargano, 19 maggio 2019) indica l’inizio della collezione dei lavori dell’amico (Composizione astratta, 1949), non esclude mai la presenza totale dell’uomo deciso verso una ricerca di purezza plastica mediante la riduzione dei mezzi alla semplice manifestazione di rapporti fondati su linee ascensionali che si intersecano ad angolo retto o acuto e bandiscono la linea curva, l’illusione spaziale e ogni richiamo alla tecnica impressionista ed espressionista (Costruzione, 1951). Senza tuttavia scivolare nella ricognizione mistica dell’assoluto o far tabula rasa del mondo delle apparenze che vengono rigorosamente convogliate, quali veicoli immediati del pensiero, sulla superficie piana della tela o della carta pronte ad accogliere, in equilibrio asimmetrico, il rapporto dinamico fra il tempo e lo spazio.
L’orizzontale-verticale di Mondrian diventa il verticale-obliquo di Nigro che riscopre l’orizzonte solo alla fine della sua vita, nel momento in cui il riserbo, la solitudine e l’esaltazione che l’hanno accompagnato per decenni trovano una perfetta unità nella misura e nella libertà di un dato neoplastico privo di compromessi, dove si afferma la purificazione e l’approfondimento della realtà sensibile.
Questa visione più intensa, che costituisce una evidente evoluzione della materia espressa sul piano mediante i valori del colore, colpisce vivamente Tommaso Fontana, interessato da sempre, lungo la direttrice Balla-Albers, ai ritmi obliqui, ai rapporti puri, alle fughe in ritmo variato, alla vibrazione cromatica, allo spazio e al tempo totale, al progetto elementare-geometrico presente nelle opere tra il 1977 e il 1981. L’estensione di cui parla Mondrian è ampiamente riconosciuta da Nigro e automaticamente assimilata da Tommaso Fontana, senza per questo doversi calare in problemi teorici i cui elementi si profilano, ad esempio, nel progetto per Gli Estruschi del 1980.
Tommaso Fontana intuisce – e la scelta delle opere ne è una conferma – che Nigro, sbalzando a piè pari l’informale e la pop, è giunto ad una visione molto più profonda della realtà percettiva, tanto da portarlo rapidamente alla totale rinunzia del riferimento, volendo risolvere, e controllare, all’interno dello spazio prescelto, i problemi configurativi.
Come si vede, la ricostruzione totale dell’ambiente passa attraverso ambizioni di rinascimentale poliedricità che da sempre ha affascinato il collezionista appassionato, colto e sensibile, entrato in sintonia, tra il 1966 il 1992, con le pulsioni drammatiche dell’artista la cui inedita visione del mondo, definita sempre e solo nell’ambito del linguaggio pittorico, è stato innanzitutto un impegno etico.
PARETE A
- Mario Nigro, Struttura cinetica n. 7, 1953
Collezione Tommaso Fontana, Roma - Mario Nigro, Spazio totale ,1954
Collezione Tommaso Fontana, Roma - Mario Nigro, Fuga a ritmo variato, 1952
Collezione Tommaso Fontana, Roma - Mario Nigro, Spazio totale ,1953
Collezione Tommaso Fontana, Roma
PARETE B
- Mario Nigro, Orme, 1987
Collezione Tommaso Fontana, Roma - Mario Nigro, Ritmi obliqui, 1949
Collezione Tommaso Fontana, Roma - Mario Nigro, Un uomo e una donna, 1970
Collezione Tommaso Fontana, Roma
PARETE C
- Mario Nigro, Pannello a scacchi, 1950
Collezione Tommaso Fontana, Roma - Mario Nigro, Composizione Astratta, 1949
Collezione Tommaso Fontana, Roma - Mario Nigro, Simultaneità reticolare a scacchi, 1952
Collezione Tommaso Fontana, Roma - Mario Nigro, Grimilde, 1977
Collezione Tommaso Fontana, Roma - Mario Nigro, Spazio totale, 1953
Collezione Tommaso Fontana, Roma
TAVOLO
Mario Nigro, Bozzetto storia di un raro amore, 1973
Collezione Tommaso Fontana, Roma