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Lunedì 2 ottobre 2017, contestualmente alla grande mostra del Salone Centrale, È solo un inizio. 1968, curata da Ester Coen, la Galleria Nazionale inaugura nella Sala Aldrovandi, le due esposizioni Palma Bucarelli. La sua collezione, a cura di Marcella Cossu e Renato Guttuso. Un uomo innamorato, a cura di Barbara Tomassi.

Palma Bucarelli. La sua collezione


Palma Bucarelli. La sua collezione, a vent’anni dal lascito al museo avvenuto nel 1998 da parte della storica Soprintendente e Direttrice della Galleria Nazionale d’Arte Moderna (1941-1976), presenta in mostra una selezione delle oltre 50 opere che hanno fatto parte della collezione. Si va da Hans Richter del 1917-18 e Henry Moore del 1931, alla figurazione italiana degli anni ’30-’40 con Arturo Martini, Marino Mazzacurati, Alberto Savinio, oltre a un nucleo di grafiche e acquerelli di Giorgio Morandi, per approdare nel dopoguerra all’Astrattismo di Prampolini e di alcuni ex giovani di Forma 1: Piero Dorazio, Pietro Consagra, Giulio Turcato. A rappresentare gli stranieri sono invece Masson, Tàpies, Hartung e Twombly, di cui nel ’58 Bucarelli presentò la prima personale romana alla Tartaruga. Di particolare rilievo è il nucleo di opere di Jean Fautrier.

Renato Guttuso. Un uomo innamorato


A trent’anni dalla morte, la Galleria Nazionale rende omaggio a uno dei massimi esponenti del Neorealismo pittorico, Renato Guttuso (1911 – 1987), con una mostra che intende approfondire la personalità schiva e combattiva dell’artista sotto un profilo insolito, più passionale, forse più vicino a quello che Marino Mazzacurati definiva “sfrenato”. La sua produzione artistica è documentata, oltre che dalle 23 opere presenti in mostra, anche da fotografie e filmati d’epoca provenienti dall’Archivio Guttuso e Rai Teche.