Cantieri aperti al pubblico per il restauro del gruppo scultoreo I Saturnali (1888-1899) di Ernesto Biondi, della collezione permanente della GNAM.
Dal 2 ottobre sarà possibile osservare il lavoro dei restauratori dell’opera nel cortile interno al Museo grazie al prezioso coinvolgimento dell’Associazione Mecenati Roman Heritage ETS, sponsor tecnico dell’iniziativa. I lavori di restauro sono a cura della società DF14.
“Carissimo Vittore, […] Ti scrissi d’un gruppo di nove figure grandi al vero che sto modellando. Come sarei contento se tu potessi vederlo prima che m’inoltri di più nel lavoro!”. Così scriveva Ernesto Biondi il 9 ottobre del 1888 da Roma all’amico e mercante Vittore Grubicy, conosciuto tre anni prima all’Esposizione Universale di Anversa.
Dell’opera scultorea in bronzo (200x607x320 cm.), realizzata con la tecnica di fusione a cera perduta, fanno in realtà parte ben dieci personaggi, dopo l’aggiunta all’estremo sinistro del suonatore di flauto che si unì al gruppo formato da un soldato pretoriano, uno schiavo, una prostituta, un gladiatore, una donna patrizia, un bambino, un patrizio e due sacerdoti. Era attraverso queste figure che Biondi intendeva rappresentare uno spaccato delle diverse classi sociali, colte in preda all’ebbrezza durante le feste dei Saturnali (20-23 dicembre), metafora di una condizione di decadenza e dissolutezza dei costumi.
Come Biondi avrebbe spiegato nel 1891 all’amico Vittore “…mi pare giusta, ed aggiungo completa, l’immagine della corruzione romana, la crapula l’orgoglio la libidine dei sacerdoti, la lussuria della patrizia che si dà al gladiatore, la meretrice, la schiava della carne e lo schiavo dello spirito, questo uomo reso ebete dalla fatica e dalla catena, il soldato rotto al saccheggio e alla rapina…”.
Gruppo sinuoso e ondeggiante, con un dinamismo impresso dalla figura centrale del gladiatore, I Saturnali furono apprezzati da Ugo Ojetti e all’Esposizione Universale di Parigi del 1900, dove Biondi fu premiato e insignito della Légion d’honneur. Qui egli avrebbe desiderato presentare l’opera su un basamento quasi a livello del suolo, per creare l’effetto illusionistico di personaggi vivi tra il pubblico.
Nel gennaio del 1897 il modello de I Saturnali era presentato alla fonderia romana Nelli per essere fuso. Questa “scultura viva” - alla quale Biondi attribuì fin dall’inizio il valore di un capolavoro e che gli costò 50.000 Lire di metallo -, venne acquistata nel 1898 dallo Stato e inventariata l’anno successivo dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna.
L’Associazione Mecenati Roman Heritage ETS, attiva dal 2013, svolge e sostiene attività di studio, ricerca scientifica e documentaria di rilevante valore culturale; realizza progetti di recupero e restauro con l’impegno di responsabilizzare e coinvolgere i privati in una logica moderna di cooperazione con il pubblico; organizza e sostiene iniziative volte a creare reti relazionali che possano contribuire al raggiungimento degli obiettivi prefissati, sostenendo Musei, Monumenti, Scavi di Antichità e Giardini Storici prevalentemente della Città di Roma.
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